Una fiaba di coraggio, amicizia e libertà
C’era una volta, nel cuore verde dell’Inghilterra, una foresta incantata chiamata Sherwood, dove gli alberi parlavano tra loro sussurrando storie antiche, e gli animali vivevano liberi… o almeno, un tempo.
Da quando il Principe Leone aveva preso il trono al posto del fratello, il saggio Re Riccardo, la pace era finita. Il Principe, con la criniera lucidata e la corona sempre troppo grande, comandava con arroganza e avidità. Al suo fianco c’era il viscido Sceriffo di Nottingham, un serpente lungo e sottile che strisciava ovunque per imporre nuove tasse e rubare il cibo agli animali più poveri.
Ogni giorno, animali tristi tornavano ai loro nidi e tane vuote. Le scorte venivano confiscate, i raccolti bruciati, le tane abbattute. Ma tra tutti gli animali, uno solo osava opporsi: una volpe rossa, astuta e agile, chiamata Robin.
Robin viveva tra i cespugli e le radure, sempre in movimento, sempre pronto ad aiutare. Non era solo: con lui c’era una banda di amici coraggiosi, pronti a difendere la libertà della foresta.
- Frate Castoro, panciuto e sempre allegro, amava costruire dighe, cucinare zuppa di ortiche e leggere storie ai cuccioli della foresta.
- Giovanni l’Orso, grande e forte, proteggeva i più deboli e custodiva una fionda enorme fatta con due rami di quercia.
- Alina la Lepre, velocissima, era la messaggera del gruppo: nessuno correva come lei, nemmeno il vento.
- Marianna la Cerbiatta, elegante e intelligente, un tempo viveva al castello ma era fuggita per aiutare gli animali della foresta. Era anche il grande amore di Robin.
Un giorno, Robin scoprì che il Principe Leone stava organizzando un grande torneo di tiro con l’arco: il vincitore avrebbe ricevuto un sacco d’oro. Ma tutti sapevano che era una trappola: il vero scopo era attirare Robin e catturarlo.
“Ci andrò lo stesso,” disse Robin, “ma travestito da… gufo!”
Frate Castoro confezionò per lui un costume buffo con piume grigie e occhiali enormi. Così, “Maestro Pluma”, il misterioso arciere, si iscrisse al torneo.
Il giorno del torneo, la piazza davanti al castello era piena di animali ricchi e cortigiani. Il Principe Leone sedeva su un trono dorato, sgranocchiando uva mentre lo Sceriffo strisciava nervosamente tra le guardie.
Robin colpiva tutti i bersagli. Uno, due, tre… centro perfetto ogni volta. Gli spettatori rimasero a bocca aperta. Alla fine, nell’ultimo tiro, Robin fece qualcosa di incredibile: una freccia colpì l’altra già piantata al centro e la spaccò in due.
“Il vincitore è… Maestro Pluma!”
Robin si tolse la maschera e gridò: “La foresta non è vostra!”
Le guardie corsero a prenderlo, ma Alina la Lepre lanciò un sasso in aria: era il segnale! Dal sottosuolo sbucò Frate Castoro con un tunnel scavato in anticipo. Robin saltò giù e scomparve tra le radici.
Quella sera, gli animali della foresta festeggiarono. Avevano di nuovo scorte di cibo, semi per piantare nuovi orti, coperte per l’inverno, e soprattutto… speranza.
Ma la vendetta del Principe fu terribile. Fece distruggere intere tane, e una notte, fece rapire Marianna. “Se Robin la vuole indietro,” disse, “che venga a prenderla… se ha coraggio!”
Robin non perse tempo. Radunò i suoi amici. “Nessuno tocca Marianna. E nessuno comanda nella nostra foresta senza combattere.”
Con il coraggio nel cuore e un piano in testa, i nostri eroi partirono all’assalto del castello. Frate Castoro costruì una zattera per attraversare il fossato, Alina si intrufolò tra le mura per aprire i cancelli, e Giovanni, con un ruggito, abbatté il ponte levatoio.
Nel cortile, Robin affrontò lo Sceriffo. Le frecce volavano, gli specchi si rompevano, le armature cadevano. Alla fine, Robin colpì il serpente con una mossa fulminea, incastrandolo dentro un grande vaso da fiori.
Marianna fu liberata, e insieme fuggirono tra le liane e i rami, mentre il castello cadeva nel caos.
Ma la storia non finisce qui.
Qualche settimana dopo, un ruggito potente scosse la foresta. Era Re Riccardo, tornato dal suo lungo viaggio! Era stanco, ma ancora forte. Quando gli animali gli raccontarono tutto, il Re convocò Robin.
“Volpe coraggiosa,” disse il Re, “hai difeso i più deboli, hai affrontato l’ingiustizia, e non hai mai cercato la gloria. Da oggi, sarai il Guardiano di Sherwood, e la foresta sarà libera per sempre.”
Il Principe fu mandato lontano, e lo Sceriffo… trasformato in giardiniere reale. Doveva piantare fiori per il resto dei suoi giorni!
Da allora, Robin e i suoi amici continuarono a vivere nella foresta. Ogni giorno aiutavano chi aveva bisogno, difendevano la libertà e raccontavano storie attorno al fuoco.
E se un giorno passerai per Sherwood, potresti vedere, tra le fronde, una freccia che vola… e sentire una risata tra le foglie.
Perché Robin il Volpe è sempre lì.
A proteggere i suoi amici.
A difendere la giustizia.
E a vivere libero.
Fine.